Cos'è
Mŏrĭor
[mŏrĭor], mŏrĕris, mortuus sum, mŏri
Verbo intransitivo deponente III coniugazione in -io
1 morire
2 spegnersi, estinguersi, finire, svanire, dileguarsi
3 struggersi, consumarsi, morire dalla voglia, languire d’amore
Indicativo presente
I sing. mŏrĭor
II sing. mŏrĕris, mŏrĕre
III sing. mŏrĭtur
Tour ‹tùur›
s. m., fr. [der. di tourner «girare»; cfr. tornare.]. - Genericam., giro; in Italia la parola è nota con riferimento a giri turistici, ma soprattutto in quanto denominazione, per antonomasia, del Tour de France, il Giro di Francia, la maggiore corsa ciclistica a tappe del mondo che viene disputata tutti gli anni.
Il titolo della nostra esposizione fotografica altro non è che un simpatico gioco di parole, l’unione fra i due termini sopracitati.
Il significato che gli attribuiamo è letteralmente “Viaggio fra ciò che muore”. Il nostro intento è quello di accompagnarvi a scoprire cosa si cela dietro la porta di ciò che giace abbandonato, come suggerisce la foto che abbiamo scelto per la copertina: quante storie si scoprono oltre quelle soglie, nonostante tutto sia silente.
Ci muoviamo fra le stanze, raccogliendo tracce ed indizi che andranno a strutturare le nostre storie: segni di vita, segni di passaggio, testimonianze di un tempo che non scorre più seguendo la logica degli istanti.
Da una pagina all’altra ti potresti trovare su un’isola, o nella regione più distante da quella in cui ci regali la tua attenzione, o nella vita di uno sconosciuto.
Ma non abbiate timore: queste voci arrivano da un passato che non appartiene a nessuno di noi. Sebbene ne siamo i portavoce, rimarremo sempre e soltanto ospiti.
Gli artisti e autori Giulia Massetto e Federico Limongelli
Giulia e Federico sanno fare una cosa molto particolare: sanno raccontare fiabe.
Fiabe di mostri, bambini, donne, uomini, oggetti. Profumi, colori, ricordi.
La cosa ancor più straordinaria è che raccontano fiabe vere.
Giulia e Federico sono due custodi di un mondo che si nasconde tra le maglie delle città, sotto l’ombra di una macchia scura in un’immagine che viene da un satellite, dietro quella casa davanti a cui passate sempre, nella gola di una zona industriale. Questa coppia di esploratori, che passeggia assieme sia nel tempo che nella vita, ha il dono di portare al mondo dei cofanetti: ogni stanza, ogni luogo, è uno scrigno che raccolgono, comprendono e qui, tra le pagine di Moritour, mettono con grazia e dolcezza a nostra disposizione.
La loro è la capacità di aprire una porta su angoli di tempo che, con il rispetto che deriva dalla pratica dell’Urbex (esplorazione urbana), catturano in una trappola di luce, che scatta con il clack! dello specchio che si alza, e li portano a noi oggi.